per telefono), 119- Dame un buto: dammi un passaggio. BENVENUTI A SCUOLA DI LINGUA VENETA. Dispregiativo. Stava seduto mezzo moribondo ad una sedia pendendo verso destra. 125- Parfin dolse: Si usa per indicare un ottimo piatto. (var. Pégoea: sfortuna. Carati: Diritti corrisposti dalla parte perdente ai giudici e agli avvocati. Un vecchio detto di rara volgarita' (ritrovato fra i parlanti del talian, il dialetto veneto sopravissuto in brasile, in questo caso a Cafelandia)"el va in coca coa meicoca" indicava chi, per uno stato di prostrazione fisica,dovuta alla vecchiaia, poteva scordarsi qualsiasi prestazione sessuale. Precedentemente si era sviluppata una ricca letteratura franco-veneta nell’entroterra, ed ancor prima si era vissuta la fioritura di una letteratura “pavana”, andata poi scomparendo. Col casso : figurarsi…, scherzi?, No di certo! LâAlfabeto Veneto La lingua veneta è formata da diverse varianti, ognuna con proprie caratteristiche, e il seguente alfabeto è stato sviluppato per consentirne la trascrizione. 2. borbottare. Un edicolante in campo della Guerra, vicino a San Marco, lo redarguiva in questo modo gridando appunto “ma no ti gà na casa, cio?” per invitarlo a andare via dalla zona in modo da non rompere i coglioni con le sue proposte di acquisto. Pistòr, s.m. casa càbala: s.f. Sapa da calpestare e spènsi da spingere. (odierno: sfortuna/sfiga). “C’era una volta un vecchio attorno a della gente. ciao vecio come ea. Contenuto trovato all'interno – Pagina 7monologo didascalico in versi nel dialetto de' pescatori chioggiotti, colla versione nella lingua comune d'Italia; ... Che quando vengono di Fraima le giornate Si sente il Vallante aprire il cuore , E le sue fatiche sono ben compensate ... (o da S.Sèrvoeo o da S.Clemente). 144- ‘Ndar in serca del mal come i dotori: cercar rogne. Fassada: faccia. Si usa ancora. Fonte: da Venezia criminale del 31 marzo 2011, Link: http://www.veneziacriminale.it/2011-03-31-04-24-46.html, A dire la verità si dice MA TE VIEN DA DOLO non per gli abitanti, ma per il centro di specializzazione in terapia comportamentale. vite (non vigna) vignòla: agg. Bocaeto/bocal: vasetto da notte (si usa ancora ma sempre di meno). sorta di vasca di legno, usata per pigiare o trasportare lâuva : vezéje: s.f. All’articolo 1 viene riconosciuto il “popolo veneto”, primo passo per il riconoscimento dei diritti culturali e linguistici dei veneti. Da una notizia ANSA si riporta che Vittorio Sgarbi, con due lunghi interventi, ha spiegato le ragioni per le quali, in base all’impianto del progetto di tutela (delle minoranze linguistiche), la tutela andrebbe estesa anche alla lingua veneta , mentre Mario Tassone (CDU-CDR) ha sottolineato il rischio che il provvedimento alimenti spinte centrifughe che non vanno nella direzione di una evoluzione reale della difesa delle diverse culture. Accordi: Scritture amichevoli per por termine a contese. (odierno: teròn). Si usa poco. Benvenuti in questa comunità ! Placa: facchino, portabagagli. chi mi può tradurre una frase in dialetto veneto? Imatonìo : persona che assomiglia ad un mattone e quindi che dimostra di essere scemo e duro di comprendonio. Barbusso/sbèsoea: mento. Esiste un territorio, una storia comune, quella della ‘Serenissima,’ e una lingua, il Veneto. 177- No state a scaldar el pissin..:(non farti riscaldare la pipì). ), 137- Contessa sboroni-baticasso-da-cìosa ( durante e dopo il periodo napoleonico): “noblesse parvenue ” affibiato a consorti snob di qualche nuovo ricco = ciarlatana, 138- Coco bae e scoreza fighetti: ragazzo “smorfioso” tipo fighetta, cocco di mamma. Fio de ànema: figlio adottivo. 350- Andar a un remo sòeo: fare/decidere una cosa, anche di importante, senza l’aiuto di nessuno. Mia tute Åe parlae tradisionaÅi difondeste inte el Vèneto Åe ze Åéngua vèneta. 358 -Refada/ date na refada: darsi una sistemata. L’orologio in questo caso è paragonato ad una grande lumaca. Sbratacusina: andito separato dalla cucina dove c’è il secchiaio. 115- Beo come el sol: bello come il sole. : domanda atta a deridere l’avversario facendogli capire che quella cosa detta da lui è scontata. (odierno: cucinin). La merda del mago sarebbe magica ma sempre uno scarto. FAR LA LISSIA, IN VENETO. Ostregheta: trasformazione della parola “ostia”(ost…). Lo si dice tante volte quando uno, al crepuscolo per esempio, o per risparmiare o perché non ci fa caso si dimentica di accendere la luce. (dall’ americano: “potter”= stoviglia in genere). Il veneto viene parlato da comunità di mercanti in tutta la costa dalmata, in Albania, Creta, Cipro ed altre isole greche. Non vengono quindi applicati i diritti di minoranza linguistica alla comunità venete residenti in Italia. Gràmoea: mascella. APRIRE = versar ASPARAGI = sparasi. 33- Da novéo tuto se beo: detto specialmente nel rapporto tra fidanzatini novelli, dove sembra che l’amore sia infinito e che lo stato di grazia durerà inalterato per sempre. Nello Schedario Corgnali: 1296 Dominicus Sartor de Glemona; 1459 Jacobus Sartor giuratoa Moggio; 1495 Sartorisa S. Maria la Longa; 1500 Sartor(anche Sartoruccio) presenti nel Cividalese; 1671 Leonardo Sartora Fanna; 1742 Sartora Sappada. La frase intera é un indovinello: “ea rusa, ea rasa, ea va in giro per casa, nissuni ea vede ma tuti ea sente…cossa se?”. Date cò un legno: prendere un pezzo di legno e picchiarsi in testa con lo stesso. A Est, il veneto era parlato in Istria (ora Croazia) e in Dalmazia (ora Croazia), dove la lingua dalmata ha origini dirette dalla lingua veneta. La filastrocca in dialetto veneto... LA BARETA. “Darghe de prepo” significa azzuffarsi con veemenza. (odierno: foderà, covèrto). 202- NOTII SUL GIASSO: Quando uno ha un credito che non riscuoterà mai. Spazzi: Sentenze della Quarantia che approvano (di laudo) o annullano (di taglio) le sentenze dei Tribunali minori. Si usa ancora. Si dice quando uno si è fatto male ma che però tu pensi sia solo una montatura e che in verità non si è fatto niente. Module: Specifiche di spese giudiziarie da liquidarsi in favore della parte vincitrice. C’è qualcuno che dice che provengano tutti da quella direzione. Colui che ha preso “crècoe”. 346- Imbarondoeà/imbarondoeada: di persona coperta all’eccesso. Massarìa/marsarìa: trasloco. 35- Mimorti che Aristodemo stò omo: detto di persona prolissa. Mètitio in soasa: Eccotelo. ciao come stai - ciao come ea. 188- Ara che te sero come un tacuin: Minaccia di picchiare qualcuno. 58- Come un musso in mezo ai lampi: disorientato. Versione venezianizzata del celebre “Rosso di sera bel tempo di spera”. (odierno: piumin). L’esodo istriano postbellico riduce molto la presenza della lingua veneta in Istria, che ora viene parlata da ridotte comunità nei centri costieri. Commesse o risposte di dentro: Suppliche presentate al Collegio e da esso trasmesse ai Magistrati per informazioni. (odierno: afumicà). Darghe el bati: rovesciare intenzionalmente una cosa su un lato, normalmente per scaricare grosse casse dalle barche. Desgropar: togliere i nodi o anche ruttare. Sansaree: piccoli pezzetti p.e. Rivolto ad una persona troppo magra che non ha altro da “esporre” se non i suoi vestiti e le sue ossa. L'insegnamento dei dialetti a scuola, così come propagandato (aborrendo il termine "dialetti" e parlando esclusivamente di "lingue"), credo sia più che altro la conseguenza di un discorso politico, che avrà pure le sue rivendicazioni, ma penso non giovi ai dialetti in quanto tali, prima perché non tende a salvare le specificità delle singole parlate, ma⦠Indovinatela Voi. Drìo man: di seguito. Momola: capriola o bella e giovane ragazza. 259- EL GA CIAPA’ ‘NA SC-IENSA: Ha preso una ubriacatura, 260- GA CIAPA’ UN SACHETO NELL’ ELICA: Di uno che balbetta o ha una momentanea incapacità ad esprimersi. Calcoli con testamenti: Computi delle sostanze trasmesse per legato, depurate dalle spese. Sentenza a giustizia: E’ quella che viene pronunciata dal giudice quando l’attore propone in giudizio la sua domanda e col mezzo d’essa conclude con qual fondamento vuol convincere il suo avversario ed il convenuto risponde. Divorzi: Ordini dei Capi dei X che indicavano il convento in cui la moglie, che aveva chiesto la separazione dal marito o l’annullamento del matrimonio, doveva ritirarsi in attesa della decisione ecclesiastica. Frase tipica tanto per fare la rima infatti: non è vero che a Dolo tutti i maschi ce l’hanno moscio come non è altrettanto vero che a Mira ce l’hanno tutti in perenne erezione. Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Google. Deriverebbe da Gano da Maganza, traditore nella battaglia di Roncisvalle. Più della metà della popolazione della Regione Veneto quindi, a quella data non si esprimeva normalmente nella lingua ufficiale dello Stato Italiano. Ristorante di lusso a Este âIncalmoâ conquista il Veneto. Di seguito ho elencato i termini veneziani che si usavano fino a qualche tempo fa. Vate far veder!”. (odierno: sia